Vi racconto questa storia realmente accaduta.…
Mio padre era un poliziotto appassionato di caccia, deteneva diverse armi e alcuni fucili molti belli. Purtroppo con l’avanzare dell’età non li usava più, ma li aveva sempre in mente. Una splendida domenica del mese di maggio con un sole strepitoso, mi alzai e cominciai ad avviare il pranzo. Babbo nel mentre faceva colazione, poi come suo solito si sedeva fuori in terrazza per gustarsi le sue adorate sigarette. Valentina e Filippo si alzavano più tardi, con calma.
La mattinata scorreva abbastanza tranquilla e, intanto che i fornelli facevano il loro dovere, io contemporaneamente apparecchiavo.
Giunsero le ore 13 e l’ora di sedersi a tavola era oramai prossima. Stavo girando il sugo per ultimare la sua cottura, quando sento alcuni spari, e tranquillamente penso: “Oibò qualcuno ha sparato!”. Vado per portare il pane a tavola e cosa vedo? Babbo, per gli amici Migone, con in mano il fucile ancora caldo. Sbalordita e seriamente preoccupata, lo rimprovero e gli domando come può essergli saltata in testa una cosa del genere e soprattutto se si rendeva conto di avere sparato in piena città. Lui orgoglioso di quello che aveva fatto, si siede a tavola e dopo avermi detto di smettere di fare la stupida, mi ordina di portargli un bicchiere di vino perché deve festeggiare. “Ma festeggiare che?” gli domando io, “Ho beccato una Tortorella, no? Dai forza, lo stai portando questo bicchierino?” risponde lui, “E piuttosto vai a prenderla perché l’ho poggiata su una pietra”. Mi affaccio per vedere dove l’aveva posta e per caso, vedo il nostro gatto Silvestro, che stava sgattaiolando con la tortorella in bocca. Quindi torno da lui addolorata e gli comunico che il suo bottino di caccia gli è stato sottratto dal nostro diletto animale. Ormai rivolto con il corpo e con la mente sulla tavola imbandita, non appariva molto preoccupato. Nei giorni sucessivi raccontando l’accaduto, venni a sapere che proprio il nostro vicino di casa possiede una magnifica voliera di tortorelle. Bene! Quando poi gli ho chiesto come gli era venuta quella bizzarra idea, mi ha risposto che erano diverse settimane che le vedeva svolazzare sopra la sua testa, e che quindi ….
Chiusi tutto l’armamentario e nascosi la chiave in un posto praticamente introvabile.
Mio padre era un poliziotto appassionato di caccia, deteneva diverse armi e alcuni fucili molti belli. Purtroppo con l’avanzare dell’età non li usava più, ma li aveva sempre in mente. Una splendida domenica del mese di maggio con un sole strepitoso, mi alzai e cominciai ad avviare il pranzo. Babbo nel mentre faceva colazione, poi come suo solito si sedeva fuori in terrazza per gustarsi le sue adorate sigarette. Valentina e Filippo si alzavano più tardi, con calma.
La mattinata scorreva abbastanza tranquilla e, intanto che i fornelli facevano il loro dovere, io contemporaneamente apparecchiavo.
Giunsero le ore 13 e l’ora di sedersi a tavola era oramai prossima. Stavo girando il sugo per ultimare la sua cottura, quando sento alcuni spari, e tranquillamente penso: “Oibò qualcuno ha sparato!”. Vado per portare il pane a tavola e cosa vedo? Babbo, per gli amici Migone, con in mano il fucile ancora caldo. Sbalordita e seriamente preoccupata, lo rimprovero e gli domando come può essergli saltata in testa una cosa del genere e soprattutto se si rendeva conto di avere sparato in piena città. Lui orgoglioso di quello che aveva fatto, si siede a tavola e dopo avermi detto di smettere di fare la stupida, mi ordina di portargli un bicchiere di vino perché deve festeggiare. “Ma festeggiare che?” gli domando io, “Ho beccato una Tortorella, no? Dai forza, lo stai portando questo bicchierino?” risponde lui, “E piuttosto vai a prenderla perché l’ho poggiata su una pietra”. Mi affaccio per vedere dove l’aveva posta e per caso, vedo il nostro gatto Silvestro, che stava sgattaiolando con la tortorella in bocca. Quindi torno da lui addolorata e gli comunico che il suo bottino di caccia gli è stato sottratto dal nostro diletto animale. Ormai rivolto con il corpo e con la mente sulla tavola imbandita, non appariva molto preoccupato. Nei giorni sucessivi raccontando l’accaduto, venni a sapere che proprio il nostro vicino di casa possiede una magnifica voliera di tortorelle. Bene! Quando poi gli ho chiesto come gli era venuta quella bizzarra idea, mi ha risposto che erano diverse settimane che le vedeva svolazzare sopra la sua testa, e che quindi ….
Chiusi tutto l’armamentario e nascosi la chiave in un posto praticamente introvabile.
Ciao a tutti voi e a presto da Mg
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