sabato 27 febbraio 2010

Quand’ero piccola..

Sto lavorando sul blog che ho dedicato a mio padre e che si intitola “Migone”. Questo hobby mi riporta indietro negli anni, e cioè a quando ero piccola e tanto, tanto prepotente. Durante l’estate infatti, si partiva con babbo, mamma e i miei tre fratelli verso gli sconfinati orizzonti di Austis, paese natio dei miei genitori. Io sono sempre stata la peggiore, secondo mia madre, e di conseguenza secondo tutta la famiglia. Magari secondo Chicco no, lui non pensava a me, era sempre impegnato in avventure molto, molto pericolose. La mia particolarità era la premeditazione, che usavo per raggiungere le mie mete. Se per esempio passavo davanti ad un bar e vedevo leccornie esposte in vetrina, studiavo attentamente come potermi procurare i soldi per comprarle. Sicuramente tenendomi il resto dei soldi del pane, per esempio! E infatti quella volta, feci proprio così, andai prima a comprare il pane, poi come da proposito, acquistai le mie amate caramelle. Quindi rientrata a casa, il resto non tornava! Furono momenti senza fine, ed io prepotentemente non dissi la verità. Bene, fui costretta dalla furia cieca di mia madre, alla quale non si potevano assolutamente raccontare falsità. Per dimenticare le amarezze andavo subito a cercare la mia compagna di giochi preferita, mia cugina Maria Filomena, meglio nota anche come “Stellina”. Trascorrevamo tutte le estati insieme, e vi giuro il divertimento era assicurato! Con la mia famiglia avevamo una ex camionetta della polizia, verde militare, con la quale giungevamo in paese regolarmente con il sedere a tavola. Addirittura durante l’inverno viaggiavamo con le coperte e morti di freddo, perché dalla capota entravano spifferi ghiacciati! Stellina invece, arrivava da Nuoro in Volvo, bella comoda e riscaldata. Appena sapevo che era atterrata, mi fiondavo a casa sua a prenderla per andarcene a spasso e salutare le nostre care zie: Assunta, Virgina e Costanza. Passavamo insieme tutte le estati e il progetto principale era trovare il modo di fuggire da zia Pinuccia, sua madre. Infatti, mentre io ero abbastanza libera, Stellina quasi non poteva muovere un passo da casa. Pur di uscire però, saltava dalla finestra, e quando zia Pinuccia si accorgeva, per mia cugina era un serio casino! Soprattutto perché poi arrivava il momento dell’uovo crudo….
Maria Grazia

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